• 25/03/2022
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Assicurazione, infortunistica e antinfortunistica non sono la stessa cosa

Diciamoci la verità. Se ci chiedessero qual è la differenza tra infortunistica e assicurazione, faremmo scena muta. O quasi. Perché sarà capitato più o meno a tutti di stipulare un’assicurazione. Vuoi per l’auto o il motorino, vuoi per la casa o sulla vita, vuoi per la professione o per fare un viaggio, di categorie vi è solo l’imbarazzo.

L’infortunistica, invece, è un ambito che in genere si tocca con mano quando le cose prendono una piega inaspettata. E forse per questo è meno nota dell’assicurazione.

Si badi, però, a non confondere l’infortunistica con l’antinfortunistica. Vale a dire tutti quei dispositivi di protezione individuale utilizzati nei luoghi di lavoro per prevenire gli incidenti. Ne sono degli esempi gli occhiali protettivi, le cuffie antirumore, i caschetti antiurto, i guanti e le tute antitaglio, le scarpe da lavoro e le maschere respiratorie. Per non parlare delle misure legislative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro: anch’esse vanno sotto la voce “antinfortunistica”.

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Le caratteristiche di un’assicurazione

Assicurazione, si diceva, è una parola nota a tutti. L’accezione a cui noi ci riferiamo riguarda il contratto che una persona decide di stipulare con un’agenzia assicurativa per tutelarsi da eventuali rischi civilistici (danni e infortuni) provocati dall’assicurato stesso nei confronti di terzi. Tradotto: la compagnia risarcisce il danno al posto della persona, ma fino al raggiungimento del massimale indicato nella polizza. Diverso è il caso delle responsabilità penali che, essendo personali, restano a carico dell’assicurato.

Le assicurazioni possono essere obbligatorie o facoltative. Sono doverose quelle riguardanti gli autoveicoli (la famosa RCA), i lavoratori dipendenti, le casalinghe, alcune libere professioni (avvocati e commercialisti) e le attività sportive. In questi casi, le polizze possono prevedere anche delle garanzie accessorie che il contraente può decidere se aggiungere e personalizzare o meno. Le più comuni, per quanto riguarda l’RCA ad esempio, sono: furto e incendio, kasko, eventi atmosferici o infortunio del conducente.

Sono assicurazioni facoltative, invece, quelle sulla vita, la casa (a meno che non si stipuli un mutuo), la salute e i viaggi.

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Quando rivolgersi all’infortunistica

Se i primi contratti assicurativi sono sorti nel Medioevo, con lo sviluppo dei traffici marittimi in Italia, per la nascita dell’infortunistica bisogna aspettare i primi anni Cinquanta del Novecento. L’infortunistica, dunque, è una disciplina piuttosto giovane, ma dagli obiettivi molto ambiziosi. Essa, infatti, affianca le persone che, nell’aver subito un danno, sono insoddisfatte del risarcimento proposto.

Nello specifico, l’infortunistica:

  • difende l’assicurato rimasto vittima di un incidente (stradale, lavorativo o di altri tipo) e che ritiene di aver subito un’ingiustizia;
  • offre una consulenza specializzata per ricostruire la dinamica, chiarire le responsabilità, stabilire se il risarcimento è dovuto e in quale entità;
  • a tal fine, si avvale della collaborazione di avvocati, medici legali e periti, tutti esperti in materia di risarcimento danni;
  • assiste il cliente in ogni fase (stragiudiziale, conciliativa e giudiziale) per giungere a una positiva risoluzione del caso.

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Come opera “Soluzioni”

L’agenzia “Soluzioni” ad Altavilla Vicentina propone, sin dall’inizio, una consulenza altamente qualificata nell’infortunistica stradale e sul lavoro.

“La collaborazione con uno studio legale specializzato rappresenta il nostro valore aggiunto – osserva il titolare Carlo Quipotti –. Garantiamo, così, il disbrigo di tutte le pratiche burocratiche, la quantificazione del danno, la trattativa stragiudiziale e, se necessario, l’eventuale citazione in giudizio. Il supporto legale non prevede oneri aggiuntivi”.

Completano la rete di collaboratori i medici legali, i centri medici e i periti, indispensabili per fare il punto sulle dinamiche dell’incidente e lo stato di salute di chi è rimasto danneggiato.

Abbiamo raggiunto una competenza così elevata da aver potuto ribaltare situazioni che vedevano i nostri clienti ingiustamente indicati come responsabili, anziché come vittime – continua Quipotti –. Ciò significa che hanno potuto ottenere il massimo risarcimento possibile rispetto a quello avanzato dalla compagnia assicurativa. Consigliamo, quindi, di non accontentarsi mai delle prime offerte risarcitorie che vengono avanzate”.

Va sottolineato, però, che non esistono tempistiche predefinite per essere indennizzati. Occorrono pazienza e fiducia. Il danno per incidente stradale o infortunio sul lavoro, infatti, va quantificato quando i postumi sono stabilizzati, pertanto potrebbe volerci del tempo.

“Ciascun caso è a sé ed è bene non fare confronti con storie che solo apparentemente sono simili – conclude il fondatore dell’agenzia –. In realtà, ogni volta i parametri in gioco possono essere diversi, per questo teniamo a informare bene i nostri clienti e ad aggiornarli costantemente sullo stato di avanzamento delle loro pratiche”.

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