• 18/10/2022
  • Soluzioni SAS
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Assenza di sintomi dopo un incidente? Attenzione

“Mi capita spesso di sentire persone dire di stare bene subito dopo un incidente stradale e di rifiutare di recarsi al Pronto soccorso. Le stesse, però, trascorsi alcuni giorni, si ritrovano con qualche dolore e la difficoltà di poter richiedere il risarcimento perché dimostrare il nesso con il sinistro risulta più complesso”.

A dirlo è Piero Fochesato, un cliente che si è avvalso della consulenza della nostra agenzia infortunistica “Soluzioni”, ad Altavilla Vicentina, per ben due volte.

Due, infatti, sono gli incidenti in cui è rimasto coinvolto, suo malgrado, in questi ultimi anni. Il primo in auto, il secondo in bicicletta. In entrambi i casi ha subito un colpo di frusta e ha dovuto fare i conti anche con altri dolori.

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Dal classico tamponamento tra auto…

Il primo incidente stradale risale al 2018. “Ero alla guida dell’auto. Al mio fianco era seduto un amico, mentre sul sedile posteriore, tra i seggiolini dei bambini che in quel momento non c’erano, si trovava mia moglie Alessandra. Mi ero fermato a uno stop e avevo la testa girata verso sinistra per vedere se sopraggiungeva qualcuno, quando una macchina mi ha tamponato da dietro”, racconta Piero.

L’impatto ha preservato solo il passeggero. Al di là dei danni alla vettura, infatti, ad avere la peggio sono stati marito e moglie. Entrambi hanno accusato un colpo di frusta per motivi diversi. Lui perché in quel momento allungava il collo verso sinistra, lei perché aveva le braccia sollevate verso i sedili anteriori per reggersi meglio nello stretto spazio fra i seggiolini. Insomma, tutti e due stavano in una posizione innaturale.

“Entrambi abbiamo portato il collare ortopedico per alcune settimane. Poi è seguito un lungo periodo di fisioterapia. Abbiamo cominciato a stare meglio dopo circa cinque mesi”.

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…all’investimento in bicicletta

Il secondo incidente stradale risale al 2021. “In questo caso stavo rientrando a casa dopo un bel giro con la bicicletta da corsa. Precisamente, stavo percorrendo un tratto di viale Verona, alle porte del centro di Vicenza. È una strada a doppia corsia per senso di marcia. Ebbene, la corsia più a sinistra, rispetto alla mia direzione, era impegnata da una lunga fila di auto in attesa di compiere l’inversione a U prevista di lì a poco. D’improvviso, il conducente di una di queste macchine, forse stanco di aspettare, ha dato un’accelerata verso destra proprio nel momento in cui stavo sopraggiungendo – ci spiega Piero –. Ho cercato di evitarlo e di sganciarmi dai pedali per restare in piedi, ma a causa delle tacchette in plastica delle scarpe da ciclismo sono scivolato. Col casco ho sbattuto contro il montante della macchina, mentre i pedali hanno colpito la portiera”.

Risultato sul piano fisico: colpo di frusta e strappo all’inguine destro.

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L’importanza di dare un volto a chi vi affianca nella richiesta di risarcimento

“Anche per questo secondo incidente mi sono affidato alla professionalità di Carlo e Luca Quipotti – prosegue Piero –. Con il referto del Pronto soccorso in mano, hanno potuto indicarmi i passi successivi da compiere. Mi hanno fissato una visita dal fisiatra, da cui poi ne sono scaturite delle altre. Vi era l’ipotesi, infatti, che potessero esserci dei danni permanenti a livello cervicale e inguinale. Per fortuna, le conseguenze non sono state così gravi. Ma devo dire che non sono state visite inutili perché si impara a conoscere il proprio corpo che, con il passare degli anni, è inevitabile che vada incontro a cambiamenti. Per esempio, io ho scoperto di avere un principio di ernia inguinale”.

Entrambe le pratiche risarcitorie si sono concluse favorevolmente. Piero (e nel primo caso anche sua moglie Alessandra) è riuscito a ottenere il rimborso di tutte le spese mediche sostenute e un indennizzo per i danni fisici subiti. Contestualmente, le compagnie assicurative di tutte le parti coinvolte si sono interfacciate per il risarcimento dei danni materiali alla macchina e alla bicicletta.

“Ciò che più apprezzo dell’agenzia infortunistica – conclude Piero – è non solo il fatto che ti indirizza nelle cose da fare, ma soprattutto il relazionarsi direttamente con i professionisti. Sai con chi hai a che fare”.

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